Santuario di S.M. Assunta (1234)

Struttura

L'epoca della sua erezione e del successivo tardo ampliamento e restauro, è scolpito su una lapide inserita nella parete di destra all'ingresso del Santuario e suona così:
"Anno Domini primo factus 1234 Restauratur 1727".
Nella carta mappale del comune bianzanese è detta la Madonna del ludù, a indicare, con ogni probabilità, la via per Ludù sulla quale sorge, che dal fondo valle e dai centri popolati conduceva a Bianzano. Per quasi quattro secoli la chiesetta svolse il ruolo di chiesa parrocchiale, ossia dal 1234 al 1614, anno di costruzione della Chiesa di San Rocco che ne prese il posto.
L'attuale campanile risale alla seconda metà del Settecento, è a forma quadrata, divisa in tre parti da listelli sporgenti, con una chiesa campanaria a quattro fornici.
Attorno alla Chiesa, infine, si possono notare le numerose tombe che risalgono al periodo compreso tra la costruzione del Santuario all'età napoleonica, poi venne proibita la sepoltura attorno alle chiese.

La Facciata

E' semplice, a capanna, come altri edifici sacri coevi della Pianura Padana, l'unica invenzione stilistica sono i tre semicerchi ricavati nel terreno dove il portone principale risulta al centro del semicerchio più interno.
Sopra una finestra a occhio lumeggia il vano sacro; le due finestre quadrate a fianco della porta risalgono probabilmente al 1700, quando la chiesetta fu trasformata in Chiesa cimiteriale in seguito alla costruzione della Chiesa Parrocchiale di S. Rocco.

Il ciborio ligneo di Andrea Fantoni 

Eseguito attorno al 1690, è un tempietto a piana centrale, semiottagonale; è una folla di elementi architettonici con al centro il tabernacolo, sovrastato da un tronetto per l'adorazione del Santissimo.
Il Fantoni usa in piena libertà delle colone tortili con viticci e tra una colonna e l'altra ricava delle nicchie in alcune delle quali sono scolpiti dei Santi. Spiccano ai lati S. Domenico, S. Francesco, S. Polo, S. Rocco, S. Pietro e S. Giovanni Battista. La porticina del tabernacolo è decorata con la raffigurazione della Cena di Emmaus. Sul tronetto per l'esposizione dell'Altissimo è rappresentato un "paradisino": un disinvolto ma venerando Padre eterno che si sporge in avanti per benedire i fedeli con la mano destra e tiene bene stretta con la sinistra la sfera del mondo.

La statua del Cristo deposto

Sulla parete destra del Santuario è collocato il "Signurù".
Originariamente Cristo crocifisso, subì tra il 1700 ed il 1800 una trasformazione che lo portò ad essere il Cristo deposto che vediamo oggi.
I recenti restauri hanno riportato all'intensità delle origini l'espressione della statua: un Cristo sofferente dal volto austero e rassegnato con la muscolatura degli arti e l'anatomia del costato provato dalla sofferenza. La coloritura è ora la più antica dei sei stati con cui è stata ridipinta, verde chiaro il corpo e blu sul perizoma. Grande è la devozione della popolazione verso questa statua, che viene portata in processione la terza domenica di Luglio durante la "Festa del Signurù.

INDIETRO

Gallery Santuario

Clicca sulle miniature per ingrandirle...