Bianzano
Atrio e Cortiletto
Il castello di Bianzano non fu mai abitazione nobiliare, ma "castello-ricetto", ossia ricovero a difesa di prodotti agricoli, per via della posizione in collina, e rifugio per i viandanti, commercianti, trafficanti. Lo testimoniano il secondo ed il terzo piano, tutti in terra battuta, le sole quattro bifore al piano più alto e i lunghi locali sovrapposti in lato valle.
L'atrio fu probabilmente affrescato in poco tempo da una bottega di artigiani, incaricati di abbellire il castello in occasione della visita dei conti Suardi-Visconti. Ciò è testimoniato dall'assenza del segno di fine giornata, che dimostra che l'affresco fu realizzato senza interruzione di tempo per essere terminato prima della visita dei conti. L'atrio d'ingresso pavimentato a ciottoli è coperto da volta a botte, è dipinto con vivaci colori da mano maestra, configuranti amorini che giocano, adorni di ghirlande di fiori secondo lo stile cortigianesco del tempo, e raffigura altresì le quattro virtù cardinali, perché sede di giustizia. Sulla volta sono ancora visibili le raffigurazioni degli stemmi dei Suardo e dei Visconti.
L'atrio fu probabilmente affrescato in poco tempo da una bottega di artigiani, incaricati di abbellire il castello in occasione della visita dei conti Suardi-Visconti. Ciò è testimoniato dall'assenza del segno di fine giornata, che dimostra che l'affresco fu realizzato senza interruzione di tempo per essere terminato prima della visita dei conti. L'atrio d'ingresso pavimentato a ciottoli è coperto da volta a botte, è dipinto con vivaci colori da mano maestra, configuranti amorini che giocano, adorni di ghirlande di fiori secondo lo stile cortigianesco del tempo, e raffigura altresì le quattro virtù cardinali, perché sede di giustizia. Sulla volta sono ancora visibili le raffigurazioni degli stemmi dei Suardo e dei Visconti.